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Chi ottiene scarsi risultati desidera la comodità (i consigli di un grande Coach)

Di seguito un bellissimo brano tratto da “Migliora il gioco di squadra” di Alan Stein Jr.

Chi ottiene scarsi risultati desidera la comodità; chi raggiunge risultati straordinari non solo tollera la scomodità o riesce bene quando ne incontra, ma la va a cercare. Continua ad alzare il grado di difficoltà per essere così obbligato a battersi, sforzarsi e migliorare.

🟢 La scomodità non è dove ci si ferma; è dove si comincia.
È per questo che devi metterti in condizione di trovarti comodo nella scomodità.
Quante volte hai sentito dire che devi lavorare duro per avere successo?

🔴 Ma nessuno definisce veramente cosa sia il lavoro duro o cosa significhi lavorare duramente.
La mia definizione personale è: il lavoro duro è essere disposto a lasciare con determinazione la tua zona di comfort.
È così che cresci.

Se ti chiedessi di fare dei piegamenti in questo preciso momento, cosa faresti quando inizi a sentire la fatica?
Smetteresti, non è così?
Sentendo bruciare e tremare il torace, le spalle e le braccia, ti fermeresti.
Sembra proprio naturale.

🙌 Ma se ti dicessi che sono le ripetizioni che esegui da quel momento in poi a fare la differenza? Sono quelle, a renderti più forte.
Nella primavera del 2018, tra i ginnasti professionisti aveva cominciato a girare su internet un trend. Postavano tutti dei video che li ritraevano e che stavano diventando virali.
Esercizi da medaglia d’oro? No. Sequenze dei loro momenti migliori? Nemmeno.

Postavano tutti i loro sbagli, gli schianti e le cadute più spettacolari.

È iniziato dopo che una ginnasta italiana aveva postato il suo, lanciando l’hashtag #, ed è decollato quando più di mille ginnasti professionisti hanno iniziato a postarne di loro.
Perché? Perché questi professionisti hanno capito che venivano pubblicizzati solamente per quello che facevano bene. Forse quei montaggi selettivi davano l’impressione sbagliata del duro lavoro che facevano e della difficoltà delle loro manifestazioni.
Il pubblico ha adorato quei video.

È vero, abbiamo tutti l’istinto infantile di ridere quando qualcuno vola a terra, ma per noi è anche bello vedere che questi professionisti sono umani.
I filmati chiarivano il fatto che sono persone che lavorano come forsennate e trasformano i loro sbagli in qualcos’altro.
Gli sbagli non erano ostacoli, ma trampolini di lancio verso il loro successo.

Lo stesso vale per il business.
È solamente dopo i no, le delusioni, i fiaschi, i dubbi e le riluttanze che emergono le idee migliori. Fallire significa imparare.
L’investitore miliardario Warren Buffett è un grande sostenitore di quanto sia importante studiare i fallimenti, perché sa che è in quelle storie che si nasconde l’oro.

E questo lui non si limita solo a dirlo. Si è “imposto l’abitudine ormai da anni di scrivere i motivi per cui ha deciso di fare un certo investimento e successivamente di valutare cosa è andato bene o male.”

Non è una coincidenza che l’avversità sia parte preponderante in così tante storie di successo. Da Oprah a Steve Jobs a Tony Robbins, è raro trovare qualcuno che abbia raggiunto grandi traguardi senza aver affrontato delle avversità gigantesche. Quegli ostacoli sono stati ribaltati e trasformati.

Sii disposto a fallire. Accogli il fallimento.

Finché fallisci diversamente ogni volta, a lungo andare il tuo non è affatto un vero fallimento. Le persone di maggior successo che ho avuto modo di conoscere – da giocatori e allenatori a imprenditori e amministratori delegati – non hanno paura di fallire.
Confidano nel processo e non si preoccupano del risultato.

Questo vale praticamente per tutte le storie di successo di cui abbiamo notizia o di cui leggiamo…
Come afferma Reid Hoffman, ex vicepresidente esecutivo di PayPal e cofondatore di LinkedIn, la cui prima impresa digitale fu un vero fallimento:
Di solito, se imposti tutto in modo tale da avere zero possibilità di fallire, hai anche zero possibilità di successo.”

Con un capitale che ammonta già a 3 miliardi di dollari, Hoffman è tuttora un sostenitore del fallimento.
Fallire, soprattutto con perdite importanti, fa bene perché
impari a mantenere una certa dose di umiltà e impari a mantenere una certa dose di obiettività.”

Questo vale per le società e vale per gli individui.

Smetti di cercare la tua zona di comfort, consciamente o inconsciamente. È tua nemica. Ti rende accomodante e soddisfatto.
Non c’è ricompensa per chi non corre mai dei rischi.

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