Essere veramente ascoltati
Di seguito un bellissimo brano tratto da “Coaching” di John Whitmore.
Essere veramente ascoltati!
Sarebbe il desiderio di tanti, eppure a molti non è stato insegnato in maniera adeguata.
Nel libro “Coaching”, John Whitmore scrive:
“Un approccio di Coaching implica di prestare completa attenzione alle risposte che l’assistito dà alle domande: sia ciò che viene detto che le emozioni trasmesse.
Se questo non ha luogo, la fiducia verrà meno e il Coach non saprà quale sia la domanda migliore da porre poi.
Il processo di porre le domande deve essere spontaneo.
Le domande preparate mentalmente in anticipo interromperanno il flusso della conversazione e non seguiranno gli interessi dell’assistito.
Se stai pensando alla prossima domanda da fare mentre il tuo assistito parla, si accorgerà che non lo stai veramente ascoltando.
Molto meglio ascoltare la persona fino in fondo e poi fare se necessario una pausa mentre la prossima domanda appropriata viene alla mente.
E se hai veramente ascoltato, la tua intuizione sarà la tua migliore guida”.
Spesso le persone sembrano ascoltare, ma stanno solo aspettando di poter parlare, per poter condividere la loro opinione e poter dare un consiglio.
L’ascolto autentico è un’abilità che richiede concentrazione e pratica.
Eppure, stranamente, poche persone hanno difficoltà ad ascoltare il telegiornale o un buon programma radiofonico.
L’interesse cattura l’attenzione.
Forse hai bisogno di imparare a essere interessato agli altri e a permetterti di essere curioso.
Quando veramente ascolti una persona, o quando qualcuno ti ascolta veramente, quanto viene apprezzata la cosa?
Quando ascolti, senti veramente?
Quando guardi, vedi davvero?
Con questo intendo il guardare in faccia e negli occhi l’altra persona.
L’ossessione coi propri pensieri e le proprie opinioni e il desiderio compulsivo di parlare, soprattutto se sei in un qualsiasi ruolo di consulenza, sono forti.
Si suole dire che visto che ci sono state date due orecchie e una bocca sola, dovremmo ascoltare il doppio di quanto parliamo.
Forse la cosa più difficile che i Coach devono imparare è la capacità di tenere la bocca chiusa!
Cosa ascolti e cosa cerchi di individuare ascoltando?
Il tono di voce della persona che hai davanti indicherà le sue emozioni ed è qualcosa a cui devi prestare orecchio.
Una voce monotona può segnalare scarso interesse o ripetizione di un vecchio pensiero calcificato.
Una voce più animata suggerirà che è in atto il risveglio di nuove idee o che è presente maggiore motivazione.
La scelta di parole della persona che riceve Coaching può rivelare molto: una predominanza di termini negativi o una tendenza alla formalità o a linguaggio infantile incapsula un significato nascosto che può aiutare il Coach a capire e quindi a facilitare in modo più efficace.
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