BlogCoaching → Non cercare il consenso, ma….

Non cercare il consenso, ma....

Te ne parla Alessio Roberti

Bill Campbell consigliava ai suoi Coachee di non cercare il consenso, ma di cercare la risposta migliore, la SOLUZIONE MIGLIORE.
Questo significava, innanzitutto, che il manager che coordinava la riunione doveva parlare per ultimo. Infatti, se il manager avesse parlato per primo, il team si sarebbe semplicemente allineato con quello che diceva lui oppure avrebbe già dato la risposta giusta.

Campbell ricordava sempre che l’obiettivo non era dare la risposta giusta, ma fare in modo che il team potesse arrivare alla risposta giusta.
Solo se il tuo team non fosse riuscito a ricostruire una risposta, allora il compito del manager era quello di prendere la decisione finale.

Sosteneva che dietro alla TAVOLA ROTONDA ci fosse un TRONO.
Tutti i membri del team devono poter esporre il loro punto di vista per portare quella che per loro risulta essere la soluzione migliore.

Il segnale fondamentale che Bill voleva portare era che non era indispensabile essere tutti d’accordo, ma interessava, piuttosto, poter trovare la soluzione migliore e quindi ogni persona doveva poter dare la sua soluzione.

In genere in questo modo, otto volte su dieci, attraverso il confronto e lasciando per ultimo il parere del leader, le persone si sentono libere di esprimere il loro punto di vista e si arriva alla soluzione migliore.

Due volte su dieci, nonostante questo confronto, spetta comunque al manager prendere la DECISIONE FINALE.

Ancora Campbell ricordava: “dietro alla tavola rotonda c’è un trono; le opinioni delle persone hanno tutte valore, ma se non si raggiunge il consenso, se non si trova la risposta migliore, il tuo lavoro come MANAGER è prendere la decisione migliore per tutti. Sei tu che hai il trono!

Ricevi una preziosa RISORSA ogni settimana