Alfabetizzazione Emotiva
Te ne parla Antonella Rizzuto
Alfabetizzazione Emotiva: perché è importante?
Le emozioni ci comunicano qualcosa sui nostri bisogni, sulle nostre frustrazioni e sui nostri diritti; ci motivano a realizzare dei cambiamenti; ci motivano a superare situazioni difficili e a capire se siamo soddisfatti.
Ma cos’è, quindi, l’Alfabetizzazione Emotiva?
È la capacità di:
- comprendere le emozioni,
- ascoltare gli altri a livello profondo,
- entrare in empatia con gli stati emotivi,
- esprimere le emozioni in modo chiaro, rispettoso e produttivo,
- gestire gli stati d’animo più intensi,
- dirigere l’energia che ogni emozione porta con sé nella giusta direzione.
Chi si alfabetizza emotivamente è in grado di gestire le proprie emozioni:
- per potenziarsi e motivarsi,
- per migliorare la qualità della propria vita,
- per migliorare la qualità delle proprie relazioni.
Chi è vittima dell’analfabetismo emotivo:
- sarà vittima delle emozioni (proprie e degli altri),
- sarà disconnesso dal mondo emotivo,
- sarà limitato nel raggio d’azione,
- sarà una persona imprigionata in reazioni e automatismi impulsivi,
- cade vittima delle sue reti, e potrà solo vedere la parte ombrosa e scura delle emozioni.
Quali sono i sintomi dell’analfabetizzazione emotiva?
- Non essere in grado di misurare la portata delle parole.
- Reagire impulsivamente, soprattutto quando si è preda delle emozioni ad alta intensità come la rabbia, l’entusiasmo, la fiducia cieca, il risentimento, la delusione e la paura.
- Estrema suscettibilità agli eventi della vita: così molte cose ci influenzano più di quanto dovrebbero, in modo sproporzionato.
- Non riuscire a girare pagina e andare avanti: restare legati a eventi del passato attraverso emozioni come senso di colpa, vergogna e angoscia.
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