Blog -> Risorse di Coaching -> Il Coaching come stile manageriale

Negli ultimi anni c’è stato un grosso cambiamento nella visione delle migliori pratiche aziendali in campo di leadership e management.
I giorni del comando e del controllo stanno diventando un ricordo sempre più lontano e le aziende abbracciano sempre di più l’idea di adottare il Coaching come stile manageriale, se non addirittura di implementare una “cultura del Coaching”.
Quando questo si verifica, Il Coaching diventa parte integrante del ruolo manageriale a tutti i livelli dell’azienda.
Forse stai leggendo questo articolo proprio perché sei uno di quei manager e vuoi migliorare le tue abilità di Coaching.
O magari ti è stato detto che lo devi fare, per continuare a essere efficace nel tuo ruolo o per migliorare ulteriormente.
Magari invece lavori dentro un’azienda come Coach a tempo pieno, oppure ti piacerebbe farlo.
Alcune aziende hanno delle figure che ricoprono internamente un ruolo equivalente a quello dell’Executive Coach, anche se questo è spesso combinato alla funzione di erogare corsi di formazione o gestire questioni di risorse umane.
IL COACHING COME STILE DI MANAGEMENT
Il ruolo del manager è cambiato enormemente negli ultimi anni.
L’enfasi è ora posta sulla capacità di fare squadra, invece che sullo schioccare la frusta per far correre i sottoposti. Hay e Mcber (2000) hanno osservato il comportamento di migliaia di leader e hanno studiato come questi motivavano le persone a loro immediatamente sottoposte, individuando 6 diversi stili di leadership, che attingono a tutta una gamma di competenze di intelligenza emotiva.
- Coercitivo – esige obbedienza, “Fai quello che dico”.
- Autorevole – motiva le persone a realizzare una vision, “Seguimi”.
- Affiliativo – mira a creare armonia, “Le persone sono importanti”.
- Democratico – mira a creare consenso, “Qual è il tuo punto di vista?”.
- Incalzante – spinge verso uno standard di prestazioni, “Fai come faccio io ora”.
- Coaching – promuove lo sviluppo nel tempo delle persone, “Che ne dici di questo?”.
Tutti questi stili sono utili in certe situazioni e contesti, e un leader efficace e flessibile sarà in grado di usarli tutti alternativamente a seconda del bisogno.
Daniel Goleman (1998) paragona i 6 stili a un set di mazze da golf nella sacca di un giocatore professionista. Tiri diversi richiedono mazze diverse e il vero professionista le sa usare tutte ugualmente bene.
Tutti noi abbiamo naturale preferenza per uno o due stili, ma per avere successo come leader devi apprendere le abilità e i comportamenti anche degli altri. Altrimenti sarà come giocare a golf con un set di mazze incompleto.
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