Blog -> Risorse di Intelligenza Emotiva -> Si può migliorare la propria Intelligenza Emotiva?

Cambiamenti

La buona notizia è che tutti gli atteggiamenti possono essere cambiati se lo vogliamo, quindi tutti gli aspetti dell’Intelligenza Emotiva possono essere sviluppati e migliorati.

I principi alla base dell’Intelligenza Emotiva sono cinque.

1. L’Intelligenza Emotiva non è una cosa singola: è composta da un insieme di atteggiamenti, sentimenti e pensieri e dalle azioni che ne conseguono

2. L’Intelligenza Emotiva predice la performance

3. L’Intelligenza Emotiva può essere misurata

4. L’Intelligenza Emotiva può essere cambiata

5. Sviluppare l’Intelligenza Emotiva influenza tutti gli aspetti della propria vita

Le prove mostrano che per cambiare un atteggiamento sono necessari circa 21 giorni.

Perché la crescita sia vera e duratura, i cambiamenti devono essere realizzati attraverso i quattro elementi del modello KASH descritto in Applied EI (Sparrow e Knight, 2006):

  1. Knowledge (Conoscenza)
  2. Attitudes (Atteggiamenti)
  3. Skills (Competenze)
  4. Habits (Abitudini)

Su cosa verteva l’ultimo corso che avete frequentato? Nella maggior parte dei casi, su conoscenza e competenze.

Tuttavia, senza il giusto atteggiamento nei confronti di voi stessi e del corso stesso, potete frequentarne finché volete, ma non vedrete comunque una gran differenza.

Prendete ad esempio l’impiegato che partecipa a un corso solo perché è obbligato, o la persona che si iscrive a un corso sulle competenze per parlare in pubblico, ma il suo atteggiamento è “odio stare di fronte a tante persone, non sono a mio agio”.

Per ottenere un vero cambiamento duraturo, di solito è necessario lavorare sugli atteggiamenti e sulle abitudini (comportamento) collegate a tali atteggiamenti.

Per esempio, per sviluppare la consapevolezza degli altri si può applicare il modello KASH in questo modo:

Conoscenza: leggere testi sulla consapevolezza degli altri, capire cos’è e come si può sviluppare.

Atteggiamenti: capire e mettere in discussione i propri atteggiamenti negativi relativamente alla consapevolezza degli altri (ad es. “Lui non mi ascolta, quindi perché io dovrei ascoltare lui?”).

Competenze: mettere in pratica le conoscenze apprese per ascoltare attivamente gli altri, ciò che hanno da dire, e i messaggi che inviano con il linguaggio del corpo.

Abitudini: cambiare gradualmente il proprio modo di agire durante una conversazione con gli altri, prestare più attenzione, interrompere meno, e porre più domande aperte per capirli meglio.

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