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Sai come ottenere le cose che desideri davvero?
Una volta che avrai imparato ad assumere un maggiore controllo sul tuo stato mentale e sul modo in cui pensi, allora sarai in condizione di cominciare a fare reali progressi.
Cambiare le tue convinzioni ti permetterà di cambiare la tua realtà, rendendo possibile un mondo nuovo.
Ora, la domanda successiva è: come si fa a fare in modo che questo nuovo mondo diventi una realtà?
Non è importante fare in modo che tu stabilisca degli obiettivi, quanto piuttosto che inizi a muoverti in nuove direzioni. La differenza tra le due cose è semplice.
Stabilire un obiettivo è solo questione di decidere che cosa vuoi ottenere.
Per creare una vita migliore devi essere sicuro di fare progressi costanti. Devi fare in modo di perseguire obiettivi che tengano conto della tua evoluzione in quanto essere umano: raggiungere alcuni obiettivi ti porterà a diventare una persona diversa.
Stabilire una direzione che ti permetta di realizzare con successo molti dei tuoi obiettivi è importante, e la cosa fondamentale è che, una volta raggiunto il risultato finale, il percorso continui.
È essenziale che la direzione intrapresa ti mantenga in movimento, proiettandoti verso un futuro sempre migliore.
Ciò che diventi è più prezioso di ciò che ottieni.
Comincia a progettare il tuo destino.
Per farlo, però, dovrai usare la tua mente con intelligenza perché, quando sei preda di sensazioni ed emozioni negative, sei nelle condizioni peggiori per prendere buone decisioni.
A volte, le persone depresse dicono che la vita è uno strazio e che niente va come dovrebbe.
Richard Bandler, nel suo libro PNL e Libertà, scrive:
Un tizio con cui ho lavorato mi ha detto: “La mia ragazza mi ha lasciato, i miei genitori mi disprezzano, ho perso il lavoro. È tutto terribile; persino il mio cane è scappato di casa”.
Be’, per come la vedo io, quel cane ha fatto bene!
Così gli dissi: “Allora, vediamo, cosa potresti fare per essere più felice?”.
Lui ci pensò due secondi ed esclamò: “Niente!”.
“Pensa a un momento nel passato in cui sei stato bene.”
E lui: “Non posso. Niente. È tutto uno schifo; la vita fa schifo”.
“Cosa ti piacerebbe fare?”
“Niente! Non voglio fare un bel niente!”
Una delle sue clienti depresse gli raccontò che aveva vissuto sola per sedici anni, perché non riusciva a stare con le persone. Non aveva amici e si considerava una persona solitaria.
Bandler scrive a riguardo:
Allora le dissi: “Ok, mi stai dicendo che non incontri mai nessuno. Che al lavoro non parli con nessuno, che non esci mai con nessuno, neanche per fare due chiacchiere, e che quando incontri qualcuno nemmeno lo saluti?”.
Sosteneva che sarebbe stata antipatica a chicchessia, quindi non valeva neanche la pena di provare.
Scoprii che le decisioni che prendeva erano basate sull’idea che, siccome era stata male in passato, sarebbe necessariamente dovuta star male anche in futuro, e questo semplicemente non era vero.
Stare male le faceva prendere decisioni poco utili, il che a sua volta causava ulteriori problemi.
Il suo nome era Laura e io le diedi una serie di compiti da svolgere. Li scrissi su un pezzo di carta.
Volevo che uscisse, che si avvicinasse a cinque persone a caso e che, osservandole, decidesse quale delle cinque sarebbe stata la più piacevole da frequentare.
Poi volevo che immaginasse cosa avrebbe potuto fare per risultare simpatica a quella persona. A lei questo sembrava impossibile.
Disse: “Non posso nemmeno immaginare di fare una cosa del genere”.
E io risposi: “Ma certo che non riesci a immaginarlo, nello stato mentale depotenziante in cui ti trovi adesso”.
La feci entrare in uno stato di rilassamento e, quando fu rilassata, la feci tornare con la mente nel passato, all’epoca in cui era bambina, a un momento in cui se la rideva di gusto, e le chiesi di far girare quella sensazione all’interno del suo corpo.
Le feci avvicinare l’immagine e le dissi di far girare quella sensazione ancor più velocemente, così da intensificarla.
Una volta fatto questo, Laura riusciva a immaginare di sentirsi rilassata mentre chiacchierava allegramente con altre persone.
Come fa una persona come Laura, che insegna all’università, a non incontrare mai nessuno? È da non credere!
Abita nel bel mezzo della Bay Area, con altri sette milioni e mezzo di persone. Ci sono sette miliardi di persone sul pianeta, e lei non riesce a incontrarne una? Scusate, ma è una cosa che fatico a prendere sul serio.
Quando mi dice: “Be’, sono una che non riesce a incontrare persone”, allora significa che “riesce a non incontrarne”.
E questo non vuol dire che sia impossibile, perché non lo è per lei come non lo è per nessun altro.
Significa che puoi riuscire a evitare di entrare in contatto con centinaia di persone ogni giorno.
Laura ha soldi, vive in una bella casa e quindi ha un bel posto in cui nascondersi. Va anche al ristorante, ma si siede al tavolo da sola per poi starsene lì a ripetersi: “Sono così sola”. E guarda tutte le altre persone che stanno pranzando da sole e si chiede perché non parlino con lei.
Avete presente quelli che vanno a una festa e sembrano far parte dell’arredamento per quanto sono vivaci? Bene, secondo me sono semplicemente pigri.
Ci sono persone che mi dicono che quando vanno a una festa se ne stanno sedute tutto il tempo, perché nessuno le invita mai a ballare.
Io le guardo e dico: “Sei un insensibile! Proprio tu, come fai a lamentarti? Sei senza cuore. Lo sai bene quanto è brutto essere soli a una festa, eppure vedi tutte quelle persone sole e non fai nulla per aiutarle: te ne stai seduto lì e le guardi soffrire. Non ti facevo così spietato”.
E quelle ci rimangono un po’, poi dicono: “Però, non l’avevo mai vista in questi termini”.
Uscite. Siate gentili con le persone!
La prossima volta che esitate, finirete per aspettare… e poi esitare… e poi aspettare, e aspettare ancora, e alla fine morirete soli come cani. Soli!
Vi schiferanno anche i gatti… e i gatti amano pressoché chiunque sappia adoperare un apriscatole. Ma non voi: quando tirerete fuori una scatoletta, il gatto vi guarderà e dirà: “Noooooo…”.
Invece di creare stupidità, create direzioni positive, così da andare oltre il semplice stabilire obiettivi e raggiungerli, ma da garantire anche che tutto ciò che fai renda la tua vita esponenzialmente migliore.
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